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GCA – Grave Cerebrolesione Acquisita

Per Grave Cerebrolesione Acquisita (GCA) si intende un danno cerebrale acuto, dovuto a trauma cranio-encefalico o ad altre cause quali eventi vascolari, ischemici od emorragici, anossia cerebrale, etc, tali da determinare nella fase acuta gravi alterazioni dello stato di coscienza, il più delle volte una condizione di coma, di durata variabile, anche protratta nel tempo, nonché menomazioni complesse a livello sensoriale, motorio, cognitivo o comportamentale, che portano uno stato di grave disabilità.

MCS – Stato di Coscienza Minima

Il termine “Minimally Conscious State” è stato coniato dall’Aspen Consensus Group (Giacino J T, Aswal S, Childs N, Cranford R et al. The minimally conscious state: definitions and diagnostic criteria. Neurology 2001; 58: 349-53) con l’intento di creare un termine diagnostico unico per descrivere un quadro per lo più di evoluzione dallo stato vegetativo. Tale quadro clinico è caratterizzato dalla presenza di:

  • minimi comportamenti spontanei (es. movimento delle dita, chiusura degli occhi etc.)
  • minimi comportamenti in risposta a richieste
  • manifestazioni cognitive che, seppur inconsistenti, sono riproducibili e di durata tale da differenziarli da comportamenti riflessi

Il paziente presenta un ritmo sonno-veglia, può avere un range di vigilanza che va dall’ottundimento alla normalità, evidenzia un seppur limitato contatto ambientale, presenta manifestazioni tutte inconsistenti ma riproducibili dalla possibilità di espressione verbale o di comunicazione ad attività motoria e gestuale finalizzata a comportamenti intenzionali. Sono necessarie osservazioni prolungate e ripetute per poter stabilire se una risposta osservata è la conseguenza di un evento ambientale specifico o è una semplice coincidenza.

Lo Stato di coscienza minima si inserisce come quadro clinico più individuabile e definito nel più vasto campo dei cosiddetti Low Level Neurological States (LL NS) cioè un gruppo di quadri clinici dove sono presenti dei segni meno evidenti e non sempre riproducibili di evoluzione da uno stato vegetativo.

SV – Stato Vegetativo

“this is a state of being awake but unaware” – “questo è uno stato di veglia non consapevole”

L’aggettivo “vegetativo” è da riferirsi alla ripresa dell’attività del sistema nervoso vegetativo o autonomo e non, come si crede erroneamente, a uno stato “da vegetale”. Il quadro clinico si manifesta con:

  • apertura degli occhi
  • presenza di funzioni vegetative o autonome
  • presenza di più o meno rudimentali pattern sonno-veglia registrabili all’elettroencefalogramma (EEG) e indipendenti dal ritmo circadiano giorno-notte
  • presenza di motilità automatica e di risposte riflesse
  • mancanza di interazioni con l’ambiente
  • assenza di evidenti funzioni cognitive o di attività di coscienza
  • assenza di motilità intenzionale

Una persona in stato vegetativo non necessita di apparecchiature tecnologiche di supporto o mantenimento avendo funzioni vitali quali l’attività respiratoria, cardiaca, circolatoria termoregolatrice. Giace ad occhi aperti, non è in contatto con l’ambiente che lo circonda, non manifesta funzioni mentali né consapevolezza di sé stesso, non presenta espressione verbale né forme alternative di comunicazione, non ha gesti funzionali ma spesso presenta una ricca motilità di tipo riflesso.

Quindi, aprire gli occhi e uscire dalla fase del coma non significa essere coscienti.

Convenzionalmente, lo stato vegetativo veniva definito “permanente” dopo 12 mesi dall’evento (Multi-Society Task Force in PVS – New Engl. J. Med. 1994; 330: 1490-508). Tale etichettatura è ormai in disuso, poiché clinicamente si è constatato che le possibilità di evoluzione possono esserci anche a distanza di molti anni. Per cui oggi è più idoneo indicare esclusivamente il tempo intercorso dall’inizio dello stato stesso.